Castellini Karen Karen

POESIA: Il grido
Un lancinante grido si frantumò nella notte di settembre, e congelò il tempo.
Tutto, intorno, intriso della sua angoscia, raccontava il suo terrore.
Affollavano, nella mente, scene di incubi e di paure profonde, e poi dilagavano nell’aria circostante.
E la luna scomparve a poco a poco, retraendo lentamente il suo bagliore, ad ampliare l’ansia dell’ignoto.
Un’angoscia profonda e avviluppante, al punto di rendere difficile respirare, al punto di impedire di gridare.
Un’angoscia reale, come morire lontano da ogni sguardo, come cadere da una finestra e non sentire alcun pianto, solo un tonfo sordo ed un’eco crudele.
Minacciava, il mondo, e terrificanti, con un fiume senza movimento, con un vento senza direzione, con alberi senza ombre e con campane senza suono.
L’animo schiacciato e violentato, come un corpo stretto nella morsa di un serpente.
Si udì un grido nella notte, e poi un lamento ed un fratuono, ed un gran dolore, di quei dolori così grandi che non si riescono a contenere, ma dilagano, e distruggono speranze, gioie e desideri, frammentano vite.
E dopo il grido, un gran silenzio. | sorgente: http://www.poetipoesia.com/concorso-poeti-e-poesia/ – 10/02/2018

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Izzo Anna Maria

POESIA: Il tuo viso son qui ad osservare,
che allo specchio sei impegnata a truccare,
il tuo neo disegnato a matita,
I tuoi capelli lunghi fino alla vita,
donna più bella non è mai esistita.
Dio ti ha dato tanta bellezza,
chi amarti doveva,tanta amarezza,
una carezza mai hai ricevuto,
neanche quando in grembo i suoi figli hai tenuto.
colpa di un cordone ombelicale mai staccato,
da un malato amor materno che ha solo rovinato.
E cosi mi è stata rapita una madre ancora in vita.
Il tuo viso dagli anni sfiorato,
nella paura abbandonato,
da grandi mani schiaffeggiato,
non è mai cambiato,
i tuoi occhi diventan lucenti,
quando inizi a scorger in me i tuoi lineamenti,
ma la tua mano non fa una carezza,
a questa figlia che vuol tenerezza,
la tua mente forse in me vede,
la donna che a far alzar grandi sempre provvede.
E cosi mi è stato rubato
l’amore materno che mi avrebbe donato.
Il tuo viso mai avrei pensato,
che un giorno fosse bussato,
una forza in te innaturale,
ho visto,mentre ti consumava il brutto male,
non scompar l’ immagine dai miei occhi,
di quelle gambe pieni di solchi..
I tuoi occhi pieni di paura,
guardarli una vera tortura.
quel ti voglio bene finalmente arrivato,
ma un prezzo troppo alto pagato.
L’ ultima stretta di mano in ospedale,
e cosi ha vinto il brutto male.
E cosi si è spenta una vita,
che è sempre stata in salita.
Il tuo viso sono qui a pensare,
mentre il soffitto continuo ad osservare,
la tua voce continuo a sentire,
di te ancora mi vorrei accudire,
di notte nel sonno mi vieni a cullare,
il tuo profumo mi fai respirare,
niente posso fare,
per farti ritornare,
piangere vorrei,
Urlar mi manca lei,
ma non può macarmi chi vive eternamente,
nel mio cuor e nella mia mente,
non può esser sepolto,
chi porto sul mio volto..
E cosi allo specchio guardo il tuo viso,
che per sempre sul mio è inciso.. | sorgente: https://www.google.de/ – 10/02/2018

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Amoroso Stefano

POESIA: Noi
al di lÃ
di ogni io e di ogni tu
i nostri sguardi, i nostri abbracci
tra le mani, le nostre mani;
i mie passi, i tuoi passi
i nostri passi, attraverso fossi e sassi;
al di là,
di ogni poi e di ogni forse
solo adesso é, ogni istante;
al di là,
di ogni dove, di ogni quando,
distanti,trovarsi senza toccarsi;
al di lÃ
di ogni io di ogni tu
e del profumo dei fiori,
Noi…
| sorgente: http://www.google.it/ – 10/02/2018

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DAIQUI ILVIA

POESIA: La luna emana
volute di luce
come fari spenti…
morti in un sogno

Il mio faro
più non indica un approdo
un porto sicuro

ma lascia che l’anima
ricordi e dimentichi

in un’altalena di un sonno
che attarda il risveglio del cuore. | sorgente: https://form.jotformeu.com/pagine/bando-poesia – 09/02/2018

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Sedda Raffaele

POESIA: Forse troppa..
troppa sinceritÃ
troppa pazienza
troppa capacità di intendere
a volte ti portano via dalla strada che vuoi percorrere
Compiere quel passo..
quel passo che ti farà volare
sarà il gradino più ripido
che tu possa scalare
Scagli, ricevi, prendi, e ti rialzi
subisci, soffri, non arrenderti, e ti inalzi
Sei cieco dall’invidia
perchè sei onesto e infelice
Nel mondo qualcosa si insidia
rendimi una fenice
Strisciavo e lottavo
per unirmi a te
Cercavo lontano
invece eri dietro di me
| sorgente: https://www.google.it/ – 09/02/2018

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Di Filippo Romano in arte Ludovici Barbara

POESIA: Giardino

Sconosciute per me sono le strade
della città. La casa al mare
è inconsapevole del volto di calce
e i vetri chiusi sono lenti opache.
Rimpiango gli anni dell’eremo serrato.
Qui tutto è insensato e vuoto e vano;
anche la buganvillea che brillava
ognora agli occhi dei passanti è quasi morta:
i rami, un tempo ribelli e ricchi di fiori vermigli,
sono ormai fermi, disadorni.
E questi anni,
questi anni che non torneranno
e che negli altri cuori, come mai giovani,
la primavera infondono,
noi li viviamo pallidi.
Sono giunta ora al colmo di un inganno,
sinceramente stanca di queste punte fitte di mistero,
di questi battiti e sommovimenti e affanni
che mi ridanno a una foschia d’identità e di memorie.
Dovrei cambiare sentimento
e strappare la matrice morbosa a profonda.
E forse anche questi veleni accesi
come l’amore
che consumano lenti
sollevano a un attimo isolato di pace.
Dovrei non più nutrire un’idea perplessa e vaga.
Dio mio, io sono quel rigoglio turgido di ortensia,
vivace e ricco,
che il ramo circonflesso del nespolo non tocca.
| sorgente: http://m.facebook.com – 09/02/2018

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Arcaro Gerardo

POESIA: Il mio cuore era il Mondo. Il mio Amore una Stella. La mia Anima era il Sole. Nel cielo azzurro e arrivata una tempesta ,piccole e grandi gocce di pioggia cadono in un oceano di gocce dove si confondono le mie ! La mia anima ora e la luna il mio cuore ora e la spiaggia in riva al mare da dove osservo il sole tramontare con le mie emozioni !!! | sorgente: https://form.jotformeu.com/pagine/bando-poesia – 09/02/2018

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Rossi Gianna

POESIA: CENTO GIRI

Iniziamo i primi passi,
fuori dalla finestra
nuvole nere che portano pioggia,
piccoli uccelli posati a terra…
Un giro di tavolino
e già hai dimenticato tutto.
Passiamo davanti a quel vetro
dove per te è tutto nuovo
e dopo il ventesimo giro
Chiedi di nuovo:” Ma che sta #039; per piovere? Guarda…!
Gli uccelli a terra!!!”
Passano i giri
intorno al tavolino,
al cinquantesimo le domande
sono sempre quelle…
Non vivi di emozioni presenti
ma di quelle passate.
Al centesimo giro
chiedi ancora della pioggia
e degli uccelli…
Ogni secondo che passa
cancella dalla tua mente
parte della tua vita
fino a farti divenire di nuovo
una bambina che si stupisce
se fuori piove
o se gli uccelli si posano a terra… | sorgente: http://m.facebook.com/ – 09/02/2018

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Carta Cinzia

POESIA: A te che non ci sei più. Sei la stella più bella che brilla lassù. Sei la luce della speranza svanita. L’ amore che è dentro di me. Eri la donna più forte e gioiosa della vita. La tua sofferenza è finita . Il tuo viaggio finito qui con noi. Inizia là dove tra cielo e vita la tua anima ovunque sia , accanto a noi tu veda la tua ombra fra la mia. Che finita la vita terrena tu sei nel cielo più meraviglioso di questo mondo . | sorgente: https://www.google.it/ – 09/02/2018

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Rampini Anna

POESIA: L’Anima
eterna
volò
via
leggera
e
come
una
farfalla
si
posa
su
una
rosa
e
si
nasconde
in
un
petalo,
così
ella
si
rifugiò
nel
cuore
tuo
chiedendo
amore.
| sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 09/02/2018

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