POESIA: Folli i pensieri si accavallano
in un tormento
senza fine
come un mare che s’increspa al maestrale
cercano la pace
anelano l’infinito.
Non hanno dimora.
S’innalzano e prendono quota
come aquiloni che
prendono il vento
Alti volano
dove il cielo non conosce nubi
poi precipitano a picco
in gole profonde
fin dove il sole
più non scalda le misere azioni
Son liberi loro.
Sottomessi solo al più profondo sentire
dell’essere
non piacere o moneta
potrà mai comprarli
così
come gabbiani su un oceano
continueranno a volare e a portare con sé
quell’intrepido fuggir
che (ci) agita e placa
nei sentieri dei ricordi. – 14/12/2017
Mese: dicembre 2017
Schiavinato Matteo
POESIA: È un giorno di marzo come tanti,
come tante altre fresche primavere
che traghettano sì come mercanti,
ingannevoli visioni straniere,
dal sapore di terra, ed erba, e pioggia,
cavalcando lesti, le brume austere
di un inverno ormai lontano che prueggia
contro queste brezze calde e leggere,
son la spuma gorgogliante che ondeggia
fra i ciuffi d#039;erba bruni, e tal carezza
move il belar vorace della greggia
lì, in una eterna fila di ebbrezza
a strappar la celata vita audace
che s’alza fra i corpi di chi all’altezza
non è stato, e dunque riposa in pace,
senza poter più comprar la bellezza
rara, così attesa, ma capace
di avvampare gli occhi di chi la guarda
con dardi sfavillanti simil brace,
annebbiando la sua essenza maliarda,
incapace d’amar l’amor che non più
tange, e tutto ciò che non le riguarda,
come quella passera buia laggiù
che verso l’est chiacchiericcia testarda,
sperando che il sole, per un momento,
non resti timido celato lassù,
ma poi d’improvviso un tuono di vento
aguzzo sferza e gela il verde bambù,
e or tutto tace, non s’odono i canti,
violento ritorna il freddo tormento
che presto incrina il cor di tutti quanti,
era solo un’illusione, un fomento,
tutto tace, e sorridono i mercanti.
– 14/12/2017
sklavonitis anca mihaela
POESIA: POESIA
…ho guardato attraverso la finestra
dell’anima
e la mia fronte si é attaccata al cielo,
le suole hanno trafitto l’erba
e le mie braccia sono diventate alberi!
l’arcobaleno è stato il mio primo amato,
con lui ho imparato a recitare ogni colore
e viaggiare sopra i mondi.
così le mie ali crebbero!
mi stai chiedendo cosa sia la poesia, ragazzo?
é lacrima, canto,
la vecchia strada profumata alla vaniglia,
passato ,presente ,futuro …
capisci il significato del primo piagnucolare
o l#039;ultimo sospiro?
quello spettacolo di vita e di morte
giocato nello stesso enorme anfiteatro?
Ama, bambino, che questa é la poesia!
vivi in bellezza, spera, canta e abbi fiducia.
perché così é la poesia:
IMMORTALE
A.M.A(14\12\17)
dal ciclo: Poesie per i miei ragazzi | sorgente: https://l.facebook.com/ – 14/12/2017
Tomassoni Vittoria
POESIA: FIGLIA MIA.
Ho visto la luce con te,
col tuo primo, ineffabile sorriso,
il morbido velluto degli occhi,
la linea dolce del naso,
il colore delle guance di pesca,
la curva delle labbra succose,
il luccichìo dei dentini di perla,
l’oro antico dei capelli,
il tenero candore della pelle.
Prima,
ero nebbia, sogno,
idea, carta,
inconsapevolezza.
Con te sono nata.
Tu mi hai insegnato
il profumo dei respiri,
la magia dei suoni,
il tepore delle carezze,
il sapore dei baci,
il calore degli abbracci,
il bruciore delle lacrime,
l’ansia dei sospiri,
la dolcezza del consolare,
il dondolìo di una culla,
il sopore di una ninna nanna,
l’oblio del sonno,
il cinguettìo del risveglio,
l’ incertezza dei primi passi,
lo stupore della scoperta,
la fantasia del gioco,
l’euforia del ballo,
il clamore delle risate,
le spine della malattia,
la rosa della guarigione,
l’inquietudine della lontananza,
la nostalgia della presenza,
il tremore dell’attesa,
la gioia del ritrovarsi,
la complicità degli sguardi,
il desiderio del conoscere,
l’entusiasmo dell’imparare,
la fierezza della conquista,
il sale della sconfitta,
l’ ebbrezza del volo,
il tonfo della caduta,
il sollievo della ripresa,
l’anelito alla sintonia,
l’illusione dell’intesa,
l’amaro della delusione,
la fatica dell’irrisolto,
l’amore per la Bellezza,
la condivisione della Bontà,
l’essenza della Nobiltà.
Mille sfumature di uno stesso arcobaleno,
pagine nuove di un vecchio sillabario,
mille riflessi di un unico specchio,
note rinate di un silente spartito,
mille battiti di un solo cuore.
Momenti intensi, di vita vera,
scritta coi gesti, non con le parole,
scolpita nel Tempo e indistruttibile.
Al di sopra di tutto e di tutti,
al di là delle voci del mondo,oltre le pietre del Tempo,
posso dire anch’ io con orgoglio:
“ Confesso che ho vissuto ”.
| sorgente: http://www.jotformeu.com/form/72842273424355 – 14/12/2017
Castelluccia Pasquale
POESIA: L’amante dell’emigrante
Dopo tanti anni io torno a casa
E con me porto anche l’amante,
Io torno a casa con tanto orgoglio,
Non temete amici, io non vi imbroglio.
Dovete sapere che sono emigrante
Ed assieme ho anche l’amante.
Con me porto tante cose,
Con me ho anche un mazzo di rise.
Le voglio dare ad una donna tanto bella
Che anni fa lasciai ad Ischitella.
Sicuramente ora avrà i capelli bianchi
E non potrà più; sgridarmi come una volta,
Mettendosi le mani ai fianchi.
La voglio vedere, la voglio abbracciare,
Le mille rughe accarezzare
E sulla fronte anche baciare.
Ma prima le voglio dare queste rose
E poi raccontarle mille cose.
Ricordo quando allora la lasciai,
Ella mi abbracciò a sé non volendo che io andassi via,
Quasi piangendo mi disse: resta con me tu anima mia!
In quel momento il suo cuore piangeva,
Lo so lei non fingeva.
Mi misi la mano in tasca prendendo il fazzoletto,
E facendole un piccolo sorriso,
Le asciugai le lacrime che le scendevano sul viso, dicendo:
Mamma non temere perché tornerò
E mille cose ti porterò.
Ecco mamma che ora ritorno e con me ho anche l#039;amante
Sai che sono un emigrante.
Io ritorni da te con tanto orgoglio,
Non temere mamma, non t’imbroglio.
Io sono un emigrante
E con me ho anche l’amante.
Ho girato cento nazioni
E la mia amante si chiama: Emigrazione.
| sorgente: android-app://com.google.android.googlequicksearchbox/https/www.google.com – 14/12/2017
Vito Pasqualino
POESIA: IL TRENO
Parte, e io guardo dal vetro alzarsi la nebbia strappata da un sole deciso e, quindi, immagini chiare di città e paesi dal retro : periferie, baracche, fabbriche, case popolari, poi ville, e, infine, campagna vestita di luce.
Scorrono Immagini, che chiudono e aprono il cuore; mi invento un passatempo, chiudo gli occhi per gioco, li riapro di scatto, che trovo? Vigneti, uliveti ? O muri cadenti che racchiudono materiali di scarto?
Mi accorgo che il gioco è il risveglio di un uomo, che cerca la luce di una giornata accogliente; mentre scorre la vita , si ferma e, riparte alla stazione seguente.
| sorgente: https://www.google.it/ – 14/12/2017
De Simone Marco
POESIA: La solitudine
La migliore consigliera
è la peggior amica,
parlandoti con fare silente
ti proietta errori e soluzioni.
La sua cruda sincerità,
l’intimità scalfisce,
l’emorragia nell’anima
non brucia l’eco vitale.
Perennemente assordante
la solitudine si palesa,
a volte, bastarda sembra
talvolta, beata compagnia.
No, non prendetemi per pazzo
se oso un cantico astrale,
non per convenzione o vanto,
ma per misura d’ego, un’ala scelgo.
| sorgente: http://www.poetipoesia.com/ – 14/12/2017
Vignola Giuseppe
POESIA: L’ULTIMA CENA
La musica è stanca,
la capra è sotto la panca.
Ci vorrebbe una magia
o un’abile bugia
per tingere di rosso
questo sbiadito noi ridotto all#039;osso.
Ci frenano solo le abitudini
dal diventare due solitudini.
Chiusi in una stanza,
due corpi senza distanza,
non ci amiamo,
non più: ci consumiamo.
| sorgente: android-app://m.facebook.com – 14/12/2017
Rovere Filippo
POESIA: Ti chiedi mai perché?
No. Onestamente non l’ho mai fatto
Sicuro?
Be a volte è successo
La notte cullato dalla stelle mi sono chiesto
Perché?
Ti sei dato delle risposte?
No non le ho mai cercate
Davvero? Ed allora cosa chiedi?
Chiedo solo di avere domande
Domande a cui non so rispondere
Solo questo volevo
Perché?
Perché così ti sproni a crescere
Perché così è la vita
Un continuo movimento
Un continuo domandarsi
Mille possibilit
Mille errori, mille orrori
Perché?
Perché al tuo incontro voglio essere pronto
Non è forse ora il momento delle risposte? | sorgente: http://www.poetipoesia.com/concorso-poeti-e-poesia/ – 14/12/2017
INTONTI KIMBERLY
POESIA: O stelle…
O stelle infinite, che con me questo cielo
abitate, tal sorte è a voi concessa:
di profumar d’immenso.
A me invece, solo noia assale,
noia di chi il proprio rapimento trovato
non ha, dopo tanti slanci prematuri …
Come abiterò, care mie stelle, il limite?
Come il dolore di giorni non compiuti?
Come il pianto di ore non vissute?
Tanto meglio soffrir della lotta
per la meta ambita, che disperar
per la sua assenza, nello sterile tedio…
Così tanto vacillano le forze vitali…
Di luce, la speranza più non brilla
e la fragilità…divampa!
Come, stelle infinite, il mio sguardo
ricurvo potrò rialzare? Come perseverar
potrò in questo lungo avvento?
Forse, stelle finite, spegnermi dovrò
come voi? Dopo, anche a me, altra vita
attende? Nuova? Piena?
Se così è, or mi assali la morte! Ma…
…Vegliate o stelle! Che questa notte di voi
priva, con sé a lungo non mi tenga!
| sorgente: https://www.google.it/ – 14/12/2017